LE POESIE DI FLORA RUSSO
Introduzione a Le poesie di Flora Russo
di Marirò Savoia
Flora Russo (Lecce 1943-2004) è stata insegnante e ha collaborato con giornali e riviste, con articoli di politica e di costume, è stata redattrice e critico d'arte per la rivista "Italia artistica"; ha ricoperto importanti cariche politico-sindacali.
Flora occupa un posto di prestigio nella letteratura meridionale contemporanea, autrice di racconti e commedie, ma ciò che la contraddistingue sono le raccolte di poesie d'amore: in italiano: Nuda del 78; La voglia pura dell'86; Azzurre latitudini del 92; Nell'anima del 98, e in salentino: Mmacarìa del 92 e Amore pacciu del 2002.
Autrice di poesie d'amore non per parlare di un amore, ma dell'amore, come ha scritto Donato Valli, perché lei amava l'amore. E usò un "linguaggio semplice e istintivo, pur essendo assai preparata in letteratura, sembrava ingenua ma era sapiente, sembrava spontanea ma era sorvegliatissima", perché, come dice Valli, "era arrivata là dove molti anelano arrivare: usare le parole di tutti come se fossero proprie e pronunciare le parole della propria anima come se fossero patrimonio di tutti".
Per lei scrivere in dialetto non era trovata folkloristica o un capriccio nostalgico, ma un bisogno vitale di ricordare chi siamo nella parte più profonda di noi stessi, noi che siamo persi in una omologazione linguistica e di costumi, che ci ha tolto l'unicità e l'originalità delle nostre vite. Dobbiamo riscoprire la lingua dei nostri padri, la lingua delle "cose", e quindi delle emozioni, e non dei "concetti", precisa Camilleri. Dobbiamo ritrovare l'intimità con il nostro mondo e ripercorrere a ritroso la nostra storia, ritrovare la fierezza delle nostre origini.
Le poesie di Flora Russo sono edite da Congedo, Remo Croce, Edizioni del Grifo